PRESENTAZIONE DEL LIBRO “MIA PER SEMPRE” di CINZIA TANI


THE INTERNATIONAL ASSOCIATION OF LIONS CLUBS

Distretto 108 -YA

Anno sociale 2012/2013

 

“Dall’abuso sui minori alla violenza sulle donne: combattiamo il silenzio”

  Responsabile Distrettuale : Avv. Lucia Elsa Maffei

                                                                           Matera, 21 Novembre 2012

Quest’anno, il Tema di Studio Nazionale votato al Congresso di Genova ha per oggetto un tema che scuote con forza la coscienza di ognuno di noi e reclama a gran voce l’impegno forte, singolo e collettivo, affinchè si rompa il muro del silenzio e dell’indifferenza.

L’abuso sui minori, dalla forma piĂą esecrabile della pedofilia a quella molto piĂą frequente di quanto si possa immaginare della c.d. violenza “assistita”  e la violenza c.d. “di genere”, intesa secondo quanto si legge nel Preambolo della Convenzione Europea di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne approvato il 7 aprile del 2011, come violenza che le donne subiscono dagli uomini perchĂ© discriminate in quanto donne,  sono fenomeni gravi  e tali da costituire una vera e propria “emergenza sociale”.

Importanti quanto attesi passi in avanti, sono stati fatti dal nostro Paese proprio in questi ultimi mesi:

-con la recentissima ratifica da parte dell’Italia, avvenuta il 19 Settembre u.s., della Convenzione per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, siglata a Lanzarote nel 2007;

– con la  firma il 27 Settembre u.s., a Strasburgo, del Ministro del Lavoro, delle Politiche Sociali e delle Pari OpportunitĂ  Elsa Fornero, della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica.

Da altra prospettiva l’Organizzazione Mondiale della Sanità, annovera il fenomeno tra i principali problemi di salute pubblica (Violence against women and urgent public healt priority, 7 febbraio 2011).

Recenti studi indicano che da un quinto ad un quarto di tutte le donne in Europa, hanno subito atti di violenza fisica almeno una volta nella loro vita  e che per le donne fra i 14 e i 44 anni in Italia e in Europa, l’omicidio  è la prima causa di morte  e  il piĂą delle volte, tutto ciò si consuma in ambito familiare o comunque di parentela e di relazioni affettive. Da varie indagini statistiche, si apprende che la famiglia o meglio le relazioni affettive, uccidono in Italia piĂą della malavita.

Nel nostro Paese, da una donna uccisa ogni tre giorni nel 2010, si è passati nei primi mesi del 2012 al dato numerico di una donna uccisa ogni due giorni.

Dal 2006 in media si sono avuti 200 omicidi l’anno. Da qui il bisogno urgente, come dichiarato dalle Nazioni Unite, di “riconoscere alle donne i principi universali dei diritti all’eguaglianza, alla sicurezza, alla libertĂ , all’integritĂ  ed alla dignitĂ  di tutte le persone umane”. PerchĂ© come diceva Kofi Annan, Segretario Generale delle Nazioni Unite, “ la violenza contro le donne è forse la piĂą vergognosa violazione dei diritti umani. E’ forse la piĂą diffusa. Non conosce confini geografici, culturali o di stato sociale. FinchĂ© continuerĂ , non potremo pretendere di realizzare un vero progresso verso l’uguaglianza, lo sviluppo e la pace”.

Ciò ha fatto sentire forte l’esigenza di creare all’interno dell’ONU una Commissione contro la violenza sulle donne che ha affidato ad una Relatrice Speciale, Rashida Manjoo, il compito di monitorare la situazione negli Stati membri. Nella sua relazione in occasione della visita ufficiale in Italia nel mese di Gennaio scorso, la Manjoo ha riferito che “anche se sono stati fatti notevoli sforzi da parte del Governo, attraverso l’adozione di leggi e politiche, incluso il Piano di Azione Nazionale contro la violenza, questi risultati non hanno però portato ad una diminuzione dei femminicidi, o non sono stati tradotti in un miglioramento della condizione di vita delle donne e  delle bambine”, tanto che nel nostro Pese come riferisce la Relatrice ONU, purtroppo solo il 4% delle donne che subisce violenza, denuncia.

Questo rapporto ha determinato l’inserimento del nostro Paese nella lista dei Paesi  c.d. ad  â€śalto tasso di femminicidio”, insieme a molti Paesi del Sudamerica piuttosto che tra quei restanti centoventicinque Paesi del mondo in cui “le leggi penalizzano davvero la violenza domestica e l’uguaglianza è garantita”.

Dalla visita della Manjoo è scaturita una serie di richiami al governo italiano sulle azioni e le politiche da intraprendere per migliorare la condizione delle donne all’interno della societĂ  considerato che nel nostro Paese come ha riferito, “la violenza contro le donne è un problema significativo, la cui soluzione “è un obbligo internazionale”.

Dinanzi a questo scenario a tinte fosche, cosa possiamo fare noi Lions?

Credo che si possa fare molto, proprio in attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale di cui all’art. 118, comma 4 della Costituzione italiana e come indicato dalle Linee Guida per i Distretti:

1)affiancando le istituzioni regionali, provinciali e comunali nell’attivitĂ  di  informazione e sensibilizzazione;

2) contribuendo a sviluppare un progetto integrato di politica di genere, nel contempo prevenire la violenza di genere anche attraverso iniziative culturali mirate alle nuove generazioni, alle loro famiglie e alla collettivitĂ ;

3) sviluppando nelle scuole, campagne di informazione e attività culturali per contrastare la violenza in senso stretto, coinvolgendo i Dirigenti Scolastici, i docenti e i genitori alle iniziative che avranno l’obiettivo etico di abbassare la soglia di tolleranza nei confronti di tutte le violenze e le discriminazioni, diffondendo la cultura della parità e del rispetto tra uomo e donna e stigmatizzando tutte le condotte aggressive anche tra adolescenti.

Occorre una vera e propria “terapia culturale”, affinchè si comprenda che la violenza sui minori e sulle donne non è solo  violenza  contro il singolo, ma violenza contro l’intera societĂ .

Tocca pertanto a noi Lions, uomini e donne di buona volontà, in attuazione degli scopi del lionismo contribuire alla presa di coscienza collettiva che queste violenze, maltrattamenti, femminicidi, costituiscono ormai un’emergenza sociale e nazionale, sollecitando di conseguenza le Istituzioni, i mass media e gli opinion leaders a non sottovalutare il fenomeno e a non esserne più complici involontari.

Questo è stato il messaggio forte lanciato dai lavori del Convegno del Multidistretto 108 Italy, sul Tema di Studio Nazionale “Dall’abuso sui minori alla violenza sulle donne: combattiamo il silenzio!”, svoltosi lo scorso 17 Novembre a Como, alla presenza del  Presidente del Consiglio dei Governatori, Gabriele Sabatosanti Scarpelli, del Governatore del Distretto 108Ib1, delegato dal Consiglio dei Governatori al Tema di Studio Nazionale, alla presenza altresì di molti Governatori Distrettuali tra cui il nostro Governatore Gianfranco Sava.

Una giornata intensa, all’insegna di preziosi e numerosissimi contributi scientifici in cui, dopo i saluti delle Autorità lionistiche e civili e la presentazione del tema di Studio Nazionale da parte delle due Referenti, Dott.ssa Patrizia De Rose, Capo Dipartimento per le Pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha illustrato l’azione di governo per il contrasto ad ogni forma di violenza, ricordando in particolare nell’ambito degli abusi sui minori, il drammatico fenomeno dei bambini trafficati e dei bambini soldato. Grande impatto emotivo ha suscitato inoltre sui presenti, la proiezione dello spot anti-violenza dal titolo “Mai più complici” realizzato dalla regista Francesca Comencini e del cortometraggio dal titolo “ Piccole cose di valore non quantificabile”, dei registi Paolo Genovese e Luca Miniero, in cui viene affrontato il tema della violenza sulle donne, sviluppato successivamente dal noto psichiatra e criminologo Dott. Massimo Picozzi con la sua relazione dal titolo “..se questo è amore!” in cui l’esperto ha sottolineato l’importanza per ogni donna, di prestare adeguata attenzione a determinati comportamenti posti in essere dal proprio partner e/o coniuge, che rappresentano campanelli d’allarme da non sottovalutare.

Terminata la sessione mattutina, i lavori sono proseguiti nel pomeriggio con due tavole rotonde nelle quali si è dato voce anche alle realtĂ  locali, attraverso le testimonianze di rappresentanti di diverse associazioni a tutela delle donne e dei minori, con l’illustrazione di esperienze  e progetti concreti avviati sul territorio della provincia di Como. 

Un Convegno che ha rappresentato dunque, un momento di riflessione per tutti i Lions italiani ma anche uno screamer day per avviare un percorso di impegno concreto e propositivo al fianco delle Istituzioni per il benessere della comunitĂ , affinchè la violenza sui bambini e sulle donne non sia piĂą nell’aria che respiriamo.   

                                                        Avv. Lucia Elsa Maffei

                            Responsabile Distrettuale del Comitato per il tema di Studio Nazionale

                                 “Dall’abuso sui minori alla violenza sulle donne: combattiamo il silenzio”